sabato 26 febbraio 2011

Comunicare con il cucciolo






Nella comunicazione tra uomo e cane,come nella comunicazionefra uomini,un messaggio viene espresso a tre livelli:
  • Verbale,attravesro le parole.
  • Paraverbale,attraverso il tono e il ritmo della voce.
  • Non verbale,attraverso la postura,i gesti,la mimica...

Il cucciolo elabora la comunicazione non verbale e paraverbale del suo educatore per intuire il senso del messaggio espresso attraverso le parole.

E' quindi molto importante,sopratutto quando è ancora piccolo,fare molta attenzione alla coerenza tra i vari livelli di comunicazione,interpretando i messaggi con un'enfasi quasi teatrale,in modo che sia estremamente chiara l'associazione tra quello che si comunica e la sensazione positiva o negativa che si vuole provocare in lui.

Per questo è necessario non ridere mentre lo si sgrida altrimenti non capirà se sta facendo una cosa giusta o sbagliata.

Il cucciolo interpreta come segnali positivi la posizione accucciata dell'educatore quando si rivolge a lui,il suo sorriso e il tono della voce.

LA RICOMPENSA

La ricompensa non deve essere un "vizio" ma un chiaro segnale di approvazione in seguito a qualche cosa che è stato fatto nel modo corretto: ricevuto il premio,sotto forma di cibo o coccole,il cucciolo avrà un ricordo positivo di quell'esperienza e la ripeterà in futuro.
Inizialmente è importante premiare il cucciolo ogni volta che fa una cosa desiderata;
successivamente invece,quando questo sarà un'atteggimento appreso,basterà confermare saltuariamente il premio.
La ricompensa è sempre più efficace della punizione.
Bisogna evitare però di utilizzare il premio per tranquillizzare il cucciolo in situazioni particolari(es.amici in casa),o coccolarlo in maniera eccessiva quando è agitato,poichè capirà che per essere consolato deve comportarsi in quel modo e si otterrà l'effetto contrario.

LA PUNIZIONE

Quando il cucciolo si comporta male deve essere rimproverato,ma se si vogliono ottenere risultati bisogna rispettare alcune regole:
  • Non si deve mai punire un'azione successa molto tempo prima,perchè il cucciolo non è in grado di associare la punizione al comportamento sbagliato.
  • La punizione è più efficace se preceduta da un chiaro segnale di disapprovazione,ad esempio "NO!" perchè viene associato alla punizione e in futuro tale segnale sarà sufficiente per evitare che il comportamento sbagliato venga ripetuto.
  • Come il premio,la punizione,deve avvenire ogni volta che il cane disubbidisce.

COME RIMPROVERARE IL TUO CUCCIOLO

Riproducendo l'atteggiamento  materrno di rimprovero:
colloca la mano sulla collottola del cucciolo e comprimi verso il basso,trattenendo il cucciolo fino al  rilassamento;
oppure gira delicatamente il cucciolo a pancia all'aria,esercitando una leggera pressione sul torace e trattenendolo fino al rilassamento.

A distanza:
utilizza un tono di voce autoritario oppure dai con la mano un colpo secco sul tavolo.

Attravesro la comunicazione non verbale:
Stai in piedi con il busto leggermente inclinato in avanti e le mani sui fianchi,lo sguardo indirizzato sul dorso del cane (vicino alla coda) e fai movimenti lenti,utilizzando un tono autoritario.

E' sconsigliato fissare insistentemente il cane negli occhi mentre lo si sgrida perchè potrebbe intendere che lo si vuole aggredire;
mentre per rinforzare il ruolo di educatore,lo sguardo deve essre rivolto al dorso.

giovedì 24 febbraio 2011

Un tenero bacio






Cosa pensare da questo atteggiamento tenero della delfina sulla pancia della futura mamma?

Quante cose noi umano non siamo in grado di capire!!! 

Tutto deve essere dimostrato scientificamente...

Eppure qui sembra evidente che la mamma delfino sa che c'è un bambino nella pancia della mamma umana!







Evelyne Dissseau

Gatto cleptomane

Animal Planet ha beccato il gatto americano che di notte va in giro a rubare dai vicini. Ha rubato più di 600 oggetti di qualunque genere, dalle posate, alle spugne, a “un pupazzo a forma di dinosauro”, nascondendoli in casa. I suoi padroni hanno appeso tutto su un apposito pannello.





Grazie alla nostra associata Letizia per avercelo segnalato.



Fonte:www.giornalettismo.com

L'educazione del tuo cucciolo

Educare il tuo cucciolo non è un dovere,ma un piacere che ti aiuterà a capire il suo carattere e a formare con lui una prima relazione all'interno della famiglia.
L'educazione è la sola garanzia di una convivenza armoniosa tra il cane e il tuo ambiente,ma anche alla sua integrazione nella società.
E' importante cominciare l'educazione del cucciolo al più presto,quando è più ricettivo e la sua capacità di apprendimento è migliore.

E' importante però sapere che un cucciolo non può essere adottato prima del sessantesimo giorno di vita,poichè il suo sviluppo dipende in larga parte dagli insegnamenti della madre e dal rapporto con i fratelli.


  Nel periodo neonatale,che va da dalla prima alla seconda settimana di vita,il cucciolo ha bisogno di particolari attenzioni:
il cane nasce cieco e sordo ma dotato di riflessi termotattili che permettono di trovare le mammelle della madre;esso cerca sempre il contatto con gli altri cuccioli o con la mamma per provare a scaldarsi perchè non è ancora capace di trattenere il calore.
Appena nato,inoltre,il cucciolo si muove strisciando e facendo leva sulle zampe anteriori,non essendo in grado di mantenersi in equilibrio.
Infine,in questa fase il cane trascorre  circa il 90% del tempo dormendo e il sonno è profondo.

Nel periodo di transizione,corrispondente alla terza settimana di vita,il cucciolo  inizia ad aprire le palpebre e solo  in un secondo momento,avviene l'apertura del condotto uditivo;tuttavia l'intero processo di maturazione terminerà intorno al secondo mese di vita.
Il cucciolo dorme e sogna meno rispetto a prima,sa muovere la coda,ringhiare e abbaiare;inizia inoltre ad essere autonomo:è in grado di leccare,masticare e mantenere il calore corporeo.

Il periodo di socializzazione,che va dalla quarta alla dodicesima settimana  di vita,è estremamente complicato perché il sistema nervoso del cucciolo,fortemente ricettivo,può essere influenzato in maniera indelebile dagli stimoli esterni.
In questa fase,inoltre,i comportamenti istintivi vengono sostituiti dall'elaborazione delle esperienze vissute fino a quel momento.
E' proprio a partire dalla 4 settimana che la mamma inizia ad educare i suoi cuccioli,insegnando come rapportarsi con gli altri e correggendo i comportamenti aggressivi o comunque sbagliati.

Processo di imitazione:  Un'altra tappa fondamentale per la costruzione della futura personalità del cucciolo comincia verso la sesta settimana di vita quando inizia il processo di imitazione dei comportamenti della mamma e dei fratelli.   

Fase conoscitiva:Finalmente,dal 60 giorno in poi il cucciolo è pronto per essere adottato dalla sua nuova famiglia.La fase conoscitiva dell'ambiente esterno e formativa della sua personalità continua ancora per alcune settimane.
In questo periodo riesce a memorizzare ogni tipo di esperienza e la relativa sensazione,piacevole o spiacevole,ponendo così le basi per i comportamenti futuri.   

martedì 22 febbraio 2011

Le città a misura di cane e gatto


Amare o quanto meno accettare i cani fa la differenza in fatto di business.
Lo hanno capito bene i comuni premiati alla Bit dal ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, che ha festeggiato il successo della campagna per un'Italia «animal friendly».
In tutto sono state consegnate una ventina di targhe ad amministratori a vocazione turistica per il loro impegno ad aprire le porte del loro territorio agli animali.
Già, perché il peloso di famiglia durante il periodo estivo rimane un grande problema. In molte località marine i quattro zampe non sono ancora ben visti, in spiaggia non si possono portare, in albergo non si possono tenere. E alla fine i padroni dei pelosi si arrendono e li parcheggiano in pensioni costose oppure penose pur di farsi qualche giorno di vacanza. Quelli senza troppi scrupoli, invece, li abbandonano sull’autostrada, per chiudere il problema per sempre.
Ma cambiare questa cultura arretrata si deve e si può.
La stampa sta facendo la sua parte. Le storie commoventi che vedono protagonisti gli animali riempiono le pagine dei quotidiani e la gente diventa lentamente più sensibile al loro destino. Certo, continuano incessanti gli abbandoni, gli orrori dei canili lager ma anche in questo caso la gente che fa spallucce diminuisce di giorno in giorno.
Non che tutti siano diventati animalisti, per carità. Basta vedere come vengono trattate le bestie in certe zone del Sud Italia o da certi cacciatori che li abbandonano quando il loro fiuto non funziona più.
Ma accanto a certi cinici atteggiamenti, cresce la cultura dell’amico a quattro zampe che a volte è meglio di un umano a due gambe. E poi è in aumento la tolleranza. Perché ha il suo tornaconto.
Prendiamo le spiagge che aprono ai nostri amici pelosi. Il pienone estivo è assicurato. Come a Porto Recanati dove sono ammessi cani, oppure a Pietra Ligure, a Cecina, a Porto Sant’Elpidio, a Santa Caterina dello Ionio, a Ospedaletti, a Grottammare, a Piombino dove da oltre dieci anni il comune consente l’accesso dei cani alle spiagge comunali.
A Cagliari, per esempio, il sindaco ammette che accogliere gli animali significa incrementare il turismo, nazionale ed estero. «C’è stata una vera impennata» ha ammesso alla Bit Emilio Floris.
Ma è molto più lungo l’elenco di chi ha aderito all’ordinanza-tipo predisposta da ministero ed Anci a favore degli animali.
Un grande successo personale della Brambilla. «Io ringrazio tutti di cuore perché è partito un meccanismo virtuoso ispirato proprio dall’azione di questo governo». E nessuno può negarlo.
Una famiglia su quattro ha un gatto o un cane e perché, come dice la Brambilla «occuparsi dei cani vuol dire occuparsi dei cittadini».
Lavorare su territorio per la tutela degli animali, in effetti, significa semplificare la quotidianità di chi vuole fare un salto in libreria, ma anche entrare in comune con il proprio cane, oppure in posta o su un tram. Tutte cose che si possono fare a Milano che infatti è stata premiata assieme a Reggio Calabria, a Novara, a Ferrara dove il cane può vivere con il proprio padrone anche in un ospizio.
Insomma, sorridere ai pelosi significa sorridere al turismo.
Mentre nelle metropoli significa rispettare il cittadino e le proprie esigenze. Che sono anche quelle di poter portare il cane al ristorante senza essere messo alla porta in malo modo.
«I miei cagnolini stanno seduti sulla sedia e i ristoratori mi hanno sempre accolta senza problemi» dice Brambilla che si augura un allargamento ancora più sostanziale dell’accoglienza.
«I cani ormai possono entrare negli uffici e nei luoghi pubblici, quindi anche nei musei» dice la Brambilla.
Ma i responsabili delle mostre saranno d’accordo?

giovedì 17 febbraio 2011

Giornata mondiale del gatto




LA STORIA DELLA FESTA
Il 17 Febbraio è il giorno dell'anno dedicato al più infedele degli animaletti da compagnia, il gatto. La giornata venne introdotta nel 1990 da un referendum proposto ai lettori della rivista "Tuttogatto".

La giornalista ideatrice dell'iniziativa, Claudia Angeletti, chiese appunto ai lettori di indicare il giorno più consono da dedicare alla festa dei mici, e la risposta scelta fu appunto il 17 di Febbraio. Ecco le motivazioni :
1. Febbraio dal punto di vista zodiacale è legato al segno dell'acquario, il segno dell'intuito, della libertà e dell'anticonformismo; caratteristiche tipiche dei gatti!
2. Nel nord Europa il numero 17 ha un valore benefico, che significa anche "Vivere una vita sette volte"
3. Se si scrive in numeri romani " XVII " e si fa l'anagramma si ottiene "VIXI" , parola latina che significa "HO VISSUTO"; e chi più di un gatto, titolare di 7 vite, può dire di aver vissuto?
Nel territorio le iniziative per festeggiare i felini crescono di anno in anno: mostre, fiere, mercatini, spettacoli, vengono promossi da città, associazioni ed enti al fine di festeggiare e sancire ancor di più l'amore che molti nutrono per il gatto.
Al di la del valore commerciale e speculativo di molte iniziative, è giusto dedicare una giornata ai felini, cercando magari di riflettere e impegnarsi a proteggere un animale che spesso subisce maltrattamenti o viene abbandonato dall'uomo stesso.

In particolare a Roma. sin dai primi anni '90 la ricorrenza viene onorata dai proprietari dei felini domestici e, soprattutto, dai tanti volontari che si prendono cura delle 400 colonie feline presenti su tutto il territorio.
«I gatti di Roma sono cittadini a tutti gli effetti e, insieme a tante associazioni, siamo impegnati per tutelarne i diritti, - ha affermato l'assessore all'Ambiente di Roma Capitale, Marco Visconti - assicurando loro adeguate cure sanitarie ed il rispetto del territorio che le colonie eleggono a dimora. In occasione della loro Festa, l'Assessorato all'Ambiente promuove una campagna di adozioni dei gatti ospitati presso il Gattile di Porta Portese e l'Oasi felina di Villa Flora".
"I gatti - continua Visconti - ospitati in queste strutture, infatti, sono abituati alla convivenza con l'uomo ed hanno spesso un vissuto molto disagiato perche' i loro padroni sono deceduti o li hanno abbandonati, oppure provengono da edifici sgomberati o da altre situazioni di privazione. Chi fosse interessato puo' rivolgersi direttamente al gattile o all'oasi felina, oppure puo' contattare l'Ufficio benessere animali allo 060606''.


Info gatto

lunedì 7 febbraio 2011

Non servivano più,massacrati cento Husky




Senza pietà,come un esubero,cani senza slitta massacrati per ammortizzare i costi.
La pistola puntata contro gli occhi azzurri e un lungo guaito disperato.
Così il Canada ha scoperto la mattanza di husky,acquistati per far viaggiare i turisti d'inverno e seppelliti come fondi di magazzino quando la stagione è finita.
E' una storia di egoismo e avidità. E fa male..

Quelli della outdoor Adventures non avevano badato a spese.
Febbraio stava arrivando e il Canada si preparava per i giochi olimpici invernali.
Tutto andava pensato in grande stile.I turisti stavano arrivando,tutto esaurito ovunque,hotel,ristoranti,stadi,biglietti aerei.
L'Outdoor Adventures si era specializzata a vendere escursioni in slitta e il miraggio dei turisti pareva non dovesse finire mai.
La Howling Dogs aveva pensato la stessa cosa.Stessa strategia e stessa voglio di fae soldi.
Così nella località sciistica di Whistler i cani da slitta erano arrivati a volontà,comprati direttamente dai migliori allevamenti.Ottimi cani gli husky-promettevano i venditori.E così è stato.

Docili e forti avevano dato il meglio.Per ore a trainare slitte nella neve,zampe intirizzite e carichi pesantissimi addosso.Hanno macinato chilometri senza protestare.Per istinto,per dovere.Hanno accontentato famiglie in coda per una gita,portato in giro atleti,trasportato legna.

Un mese dopo la giostra stava già rallentando.Via i turisti,a casa gli atleti e a Vancouver è tornata la calma.I cani restavano lì.Fermi per ore come taxi in esubero.Ogni tanto qualcuno da portare in giro,il sabato e la domenica.Poi calma piatta.Gli affari le spese.

All'Outdoor Adventures e alla Howling Dogs hanno inziato a fare i conti.Poi la soluzione finale.
Oltre cento cani risultavano ormai inutili.

Quegli occhi dolci e fedeli non hanno fermato l'orribile progetto volto al risparmio.
Quei cani andavano uccisi.
Massacrati perchè troppo cari da mantenere,da sfamare,da accudire.
Nella logica del commercio non c'è stato spazio per l'umanità.
Atroce destino quello di questi poveri husky,radunati e ammazzati perchè rimasti senza lavoro.

Uno ad uno,per cento volte,per due giorni.

A raccontarlo l'operaio assoldato per l'orribile compito armato di fucile e coltello.Si sarebbe "pentito" l'uomo,che intanto ha chiesto e ottenuto un indennizzo per lo stress subito.
"Non poteva essere un'esecuzione fatta bene-ha ammesso poi il suo avvocato-per ogni cane c'era solo un proiettilea disposizione e inevitabilmente l'operaio ha dovuto vedere scene orribili e,per dovere,porvi fine".
Scene più che orribili secondo alcuni testimoni che hanno visto alcuni cani riemergere dalla fossa comune in cui erano stati gettati.

La polizia canadese ha aperto un'inchiesta.
Questo enorme sacrificio animale,questo olocausto vergognoso non può rimanere impunito.
Lo sanno gli inquirenti e ne è convinto il paese.Qui dove gli husky sono da sempre un simbolo buono e positivo,più di una risorsa,alleati indispensabili.
E le leggi parlano chiaro:chi uccide o ferisce un animale rischia fino a cinque anni di prigione,far sopprimere un cane da un veterinario casta circa cento dollari.E comunque sono tanti i veterinari che si rifiutano di sopprimere le bestie in buona salute.

Per questo la scoperta di questa enorme fossa comune non può restare impunita.
I canadesi sono tutti d'accordo:il tradimento deve essere punito.
La mattanza di zanna bianca vendicata.


Fonte: Manila Alfano

Il segugio Marine scova i tumori col naso

E' un labrador femmina, ha nove anni e un olfatto incredibile. Nove volte su dieci indovina la patologia. E la scienza ora vuole arruolarlo 
  Strumenti utili
È fatta. Il nostro servizio sa­nitario, i nostri ospedali e cen­tri­di ricerca in perenne crisi fi­nanziaria possono smettere di alzare lamenti al cielo per i tagli e tirare un respiro di sol­lievo. Se le notizie che ci arriva­no dal mondo animale - que­sto sorprendente e spesso sot­tovalutato e maltrattato uni­verso - saranno verificate dal­la prassi, è in arrivo un meto­do diagnostico, praticamente infallibile, in grado di far ri­sparmiare migliaia di vite e mi­lioni di euro. Come si chiama? Si chiama tartufo. No, non il tuber magnatum che costa follie (dove sarebbe il risparmio?). Il tartufo - tutti i padroni di cani lo sanno - è il morbido, umido naso dei no­stri amici, quello con il quale fanno «sgnuf, sgnuf» e lo stam­pano sui vetri della macchina. Ma il tartufo dei cani - cioè il loro prodigioso olfatto - è in grado di fare ben altro. Già cin­que anni fa, pur tra molte per­plessità, l'« American Cancer Society » si occupò degli studi condotti per conto dell'Uni­versità di Berkeley in collabo­razione con l'Accademia po­lacca delle Scienze in una clini­ca californiana: tre labrador e due spaniel portoghesi aveva­no «annusato» il tumore al pol­mone in pazienti malati con la strabiliante precisione del 99 per cento, mentre avevano az­zeccato il tumore al seno con una precisione «solo» dell'88 per cento. Cioè una percentua­le molto vicina a quella di una mammografia. Mentre la dia­gnosi di tumore al polmone è risultata più precisa e più pre­coce di tutti i marker, di tutte le Tac Spirale e di tutti i test ge­netici. Gli studi sono proseguiti in varie parti del mondo, sulla ba­se di una informazione che proviene dalle sostanze emes­se dalle stesse cellule malate. E ora una strabiliante confer­ma: i cani possono individua­re anche il tumore al colon- ret­to in fase precoce. La scoperta ha un nome: Marine, un bel la­brador retriever femmina di nove anni che ha lavorato con un team di scienziati giappo­nesi guidati dal dottor Hideto Sonda della Kyushu Universi­ty . Marine è stata addestrata da un centro specializzatissimo, il St. Sugar Cancer Sniffing Dog Training Center di Mina­miboso nella prefettura giap­ponese di Chiba. Ed è stata messa alla prova testando il re­sp­iro e i campioni di feci di tre­cento persone, tra malati di cancro, persone sane e pazien­ti con patologie che potevano portare alle neoplasie intesti­nali. Marine ha identificato quali campioni provenissero da persone malate con una percentuale del 95 per cento nel test sul fiato e del 98% in quello sui campioni di feci. E la sua accuratezza è addirittu­ra risultata maggiore nei casi in cui la malattia era in fase precoce. Capito? Un naso cani­no si è rivelato efficace quanto una colonscopia o un test per la ricerca di sangue occulto nelle feci. Il caso è approdato alla rivi­sta scientifica «Gut» e viene a confermare le ricerche già in atto da tempo: l'Accademia delle Scienze Polacca - i cui studi già nel 2006 appurarono che i cani possono percepire le sostanze chimiche che si for­mano nei processi distruttivi delle cellule, anche se presen­ti nell'aria in quantità infinite­simali - riportava il caso di ca­ni che leccavano furiosamen­te piccole lacerazioni della pel­le dei loro padroni, ferite che poi si erano rivelate come me­lanomi. La miracolosa sensibilità dell'olfatto canino indica - co­me sottolineano gli autori del­lo studio giapponese- che il tu­more lascia una «firma» a noi ancora invisibile. «Se un gior­no riuscissimo a isolare la mo­lecola odorata dai cani - spie­ga il dototr Hideto Sonoda- po­tremmo sviluppare dei senso­ri in grado di individuarla». Per il momento le scoperte scientifiche confermano solo quanto poco noi sappiamo de­gli animali che ci vivono ac­canto e quanto invece dobbia­mo loro. Quanto sia profondo e insondabile il loro essere e quanto smisurata la nostra su­­perficialità, pari solo alla grati­tudine che invece dovremmo nutrire per loro.

giovedì 3 febbraio 2011

Si chiamava Tarzan

Grazie al lavoro di alcuni volontari siamo venuti a conoscenza di questa storia che apre uno squarcio sul velo dell' indifferenza portando alla luce una terribile e sconvolgente realtà.

In un paese ritenuto per molti aspetti uno dei più evoluti d'Europa è in vigore una delle pratiche più arretrate e abominevoli che esistano.
Appoggiamo completamente l'iniziativa di questi volontari di far venire a galla tutto lo sporco che molti cercano di nascondere e speriamo che chiunque legga questo blog faccia lo stesso:

Tarzan aveva solo 6 mesi, li aveva fino al 29 gennaio 2011. Tarzan giocava con tutti quelli che entravano a portare un po’ di luce nell’inferno dove viveva.
Tarzan aveva una casa e una famiglia che lo aspettavano, una mamma e un papà italiani che ora piangono la sua assenza.
Tarzan non sapeva niente del mondo orrendo degli esseri umani, delle infamie che si commettono ogni giorno in nome del profitto, del dio denaro, dell’odio e della crudeltà.
Tarzan era un piccolo essere innocente,indifeso e giocherellone, allegro e fiducioso, pieno di amore e di speranza per il futuro, e amava tutti dal profondo del suo piccolo cuore canino.

Tarzan era un cucciolo di american staffordshire perfetto, bello e sano. Ora è un cadavere bruciato nel crematorio andaluso. Con lui, cumuli e cumuli di altri corpicini.

TARZAN E’ STATO GIUSTIZIATO IL 29 GENNAIO 2011 SENZA PIETA’ NELL’INFERNO DELLA PERRERA NEL PROFONDO SUD DELLA SPAGNA, DOVE NON C’E’ PIETA’ O SPERANZA PER NESSUNO.

Cosa ha provato Tarzan nel vedersi portare via, strappato al suo futuro luminoso, verso il buio della morte? Cosa ha pensato Tarzan, nella sua testolina di bimbo fiducioso e allegro,nel vedersi inchiodare al tavolo d’acciaio? Come è morto Tarzan? E’ morto in modo pietoso, dolce, si è addormentato? Noi ce lo chiediamo. Perché Tarzan è morto urlando e piangendo, soffocando nel proprio vomito, è morto con i muscoli paralizzati mentre cercava disperatamente ossigeno, mentre i suoi piccoli polmoni esplodevano per potersi dilatare , cercando respiro,sollievo, aria che non sarebbe arrivata mai più. Tarzan è morto senza poter capire, senza poter chiedere, senza trovare un ultimo sguardo di pietà, una mano amica ; è morto come nessuno si augura di morire né di veder morire.

Tarzan non è che uno di mille senza nome, senza voce.
Tarzan e gli altri come lui non valgono niente per nessuno.
Eppure io dico che a volte una perfetta fabbrica della morte, una macchina da guerra sperimentata e completa in ogni parte, un’organizzazione dedita allo sterminio e specializzata nella strage di innocenti, cade proprio su un piccolo trascurabile dettaglio.

QUESTO DETTAGLIO SI CHIAMERA’ TARZAN E SARA’ LA MEMORIA DI TARZAN CHE PORTERA’ LA CONSAPEVOLEZZA NELL’EUROPA COSIDDETTA CIVILE ;

Noi saremo la voce di mille, centomila Tarzan ; noi saremo IL DETTAGLIO CHE FA LA DIFFERENZA.

Noi lavoriamo perché infamie come questa NON POSSANO PIU’ ACCADERE.

Noi lavoriamo perché i governi dei paesi e delle nazioni cosiddette civili che compongono l’Unione Europea o chiedono di entrarvi SAPPIANO CHE DEVONO OSSERVARE LE STESSE LEGGI E LO STESSO RISPETTO per le sofferenze degli animali domestici, d’affezione, da compagnia, da cortile, da fattoria o selvatici che siano.

Noi lavoriamo affinchè UCCIDERE cani,gatti,cucciolate interi di animali indifesi sia considerato inconcepibile, e ancora più se lo sterminio è un LAVORO, regolarmente e cospicuamente retribuito da uno Stato o da Regioni che non hanno fondi per i 4 milioni di disoccupati spagnoli, ma li hanno per PAGARE LE PERRERAS PER OGNI CANE O GATTO UCCISO,senza nemmeno controllare che la morte sia rapida, dolce, inconsapevole. Uno sporco affare, senza pietà, senza misericordia.

Noi lavoriamo perché anche i cittadini spagnoli aprano gli occhi e vedano che uno Stato che non dà posti di lavoro mantiene ai loro posti i boia e gli assassini di stato, i macellai che uccidono per denaro, per piacere, per sadismo, e perché le assurde e infami stragi di innocenti ABBIANO FINE.

Noi lavoriamo perché si smetta di GIUSTIZIARE chi NON HA VOCE NE’ LA POSSIBILITA’ DI PARLARE IN PROPRIA DIFESA e perché le migliaia di volontari spagnoli possano ricevere aiuti e non insulti per il loro lavoro incessante.

SONO SOLO CANI E GATTI. SONO ESSERI INDIFESI E FIDUCIOSI, DOMESTICI PERCHE’ L’UOMO LI HA VOLUTI COSI’, FEDELI E SINCERI NEL LORO AFFETTO IMMUTATO E IMMUTABILE, E NON CONTENTO DI QUESTO PER SECOLI SI E’ DIVERTITO A TORTURARLI, UCCIDERLI, MUTILARLI, AFFAMARLI.
CHI PARLERA’ PER LORO?
NOI.

NOI PARLEREMO PER TUTTI LORO.

PER TARZAN, PER I MILIONI COME LUI CHE PER TROPPO TEMPO HANNO PERSO LA VITA E LA DIGNITA’ IN QUESTO COMMERCIO SANGUINOSO, IN QUESTO ORRORE SENZA FINE, IN QUESTA SVENDITA DELL’AMORE, DELL’AFFETTO E DELLA FEDELTA’ DEI LORO PICCOLI CUORI INNAMORATI DELL’UOMO, un essere indegno di ogni sentimento, di ogni anelito di amore e fedeltà.

Assassini, ci sarà chi vi chiederà conto delle vostre efferatezze nell’altro mondo. Ma noi, NOI VI CHIEDIAMO CONTO ORA.

Quanto costa alla Spagna della crisi e della recessione economica la mattanza delle perreras? Quanto costerà alla Spagna in termini di perdita di credibilità, questo membro dell’Unione Europea, questo moderno paese del miracolo economico post-Franco, quando noi chiederemo il conto davanti al Parlamento Europeo? E quando i turisti cesseranno di visitare questo luogo finora definito un paradiso, dove non ci sono cani randagi per le strade, perché sono tutti rinchiusi nel lager in attesa della morte impietosa e lenta che arriverà?

QUANTO TI COSTERA’, SPAGNA? Comincia a contare perché noi chiederemo risposta, noi conteremo i tuoi cadaveri, e nessuno resterà innominato davanti Dio, nessuno resterà ignoto ai nostri occhi.
NOI LAVORIAMO AFFINCHE’ TUTTI SIANO A CONOSCENZA, E NESSUNO POSSA PIU’ DIRE: IO NON SAPEVO.

NON NON SAREMO PIU’ PONZIO PILATO.

Roberta Montagna Pelliciari
Con il comitato organizzativo di Animal Emergency Europe Group
Cinthia Rossi Mancini
Emanuela “Poe” Brancati
Agnese “Lupetta” Bonacoscia
Monica Di Marzio
Paolina Jones Sarti
Gabriella Zurli
Manuela Mescalchin
Arianna Cannariato
Debora Di Landro
Katia Galliolo
Luisiana Ammendola
Ombretta Snupa Veg
Ilaria Giusini  
Associazione Alex
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